mercoledì 19 agosto 2009

Speranze Inglesi

[The Guardian]

Silvio Berlusconi ha cominciato le vacanze estive scagliando una serie di feroci attacchi contro i media italiani. Tutto ha avuto inizio venerdì scorso, con questa replica ad una innocua domanda sui gasdotti russi, posta da un giornalista del notiziario della terza rete nazionale, il TG3, a cui ha risposto: “Lei appartiene ad una testata che ieri ha dato quattro notizie, tutte negative e tutte contro il governo. Credo che sia una cosa che non dobbiamo e non possiamo più sopportare: una televisione finanziata con denaro pubblico che critica il governo”.

Gli attacchi sul “giornalismo deviato” de La Repubblica si sono trascinati fino a questa settimana, dopo che il quotidiano aveva pubblicato l’intervista al Presidente della regione Puglia, nonché attivista di spicco per i diritti gay, Nichi Vendola.

Le accuse di Berlusconi al TG3 sono state scatenate da una serie di notizie che mettevano in dubbio l’immagine dell’Italia come paese ricco e di successo, governato da un leader carismatico e popolare. Le notizie comprendevano servizi su: dati che denunciavano un declino della produzione industriale al 20%; aggiornamenti sulle proteste presso l’azienda milanese Innse, dove quattro operai manifestavano con un sit-in cima ad una gru; la reazione dei sindaci italiani nei confronti dell’introduzione delle ronde a difesa delle città; la congestione del traffico di inizio estate nelle strade e negli aeroporti.

Questa non è la prima volta che Berlusconi ha attaccato la stampa italiana. Ma in precedenza aveva rivolto le sue ire nei confronti di quei quotidiani che lo avevano accusato di aver avuto relazioni con giovani donne e prostitute o che comunque cercavano di orientare le opinioni a sinistra. La differenza, in questo caso, è che Berlusconi ha incriminato il TG3 solo perché aveva dato delle notizie.

Ma l’aspetto che condfonde della storia è: perché Berlusconi dovrebbe attaccare questi mezzi, quando ha praticamente il controllo assoluto su tutti gli altri? Perché mai non lascia che un canale e un quotidiano continuino a fornire notizie, anche solo per dare l’idea della libertà di stampa?

Dopotutto, la resistenza di Berlusconi dopo mesi di rivelazioni scandalose sulla sua vita sessuale, può solo testimoniare l’efficace manipolazione dei media italiani da parte sua. Sebbene tanto inchiostro sia stato versato per descrivere in modo talvolta anche morboso, i dettagli sulla relazione tra Berlusconi e Patrizia D’Addario, la maggioranza degli italiani continua a preferire le notizie trasmesse dalla televisione. In Tv, Berlusconi è il re.

Nonostante la perseveranza del TG3, Berlusconi è riuscito ad esercitare un efficace controllo sulle altre due reti pubbliche e possiede tre delle quattro restanti reti private. Immaginatevi lo scandalo delle spese di ministri pubblicato solo sul Telegraph, con il solo passaggio di riferimenti a “pettegolezzi e accuse sui rimborsi spese dei Ministri manovrate politicamente” in TV e sugli altri quotidiani. Questo è quello che sta accadendo oggi in Italia, l’unica differenza è la natura dello scandalo.

La risposta potrebbe consistere nel fatto che Berlusconi sappia che la fine è probabilmente vicina. Pare che il Presidente del Consiglio abbia confessato ai suoi più intimi collaboratori di temere un tentativo di detronizzazione in autunno, e abbia già cominciato a preparare la sua “campagna d’autunno”.

I leader di sinistra ritengono che la vera portata degli effetti della crisi economica globale si riveleranno in autunno, con Antonio di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, che dichiara a Libero lo scorso martedì: “Se non sarà l’apocalisse, ci andrà molto vicino”.

Se l’intenzione di Berlusconi era di vincere la guerra dell’etere prima della battaglia d’autunno, i suoi commenti sul TG3 potrebbero aver superato il limite pericolosamente, giacché hanno ottenuto ciò che né a lui né a nessun altro era mai riuscito prima, una reazione compatta da parte dell’opposizione.

Dario Franceschini, leader della più grande coalizione all’opposizione, il Partito Democratico, ha minacciato di organizzare una manifestazione a Settembre, se Berlusconi non fa marcia indietro, per proteggere la libertà di informazione in Italia, un’affermazione condivisa da tutti i componenti delle varie fazioni interne. Tutti gli altri partiti di opposizione hanno lanciato forti espressioni di condanna nei confronti dei commenti del Presidente del Consiglio.

Una sinistra compatta, riunitasi su una base di libertà civili e riforme costituzionali, potrebbe essere quella forza potente che l’Italia non è mai riuscita a produrre in epoca Berlusconi. Per la politica italiana si prospetta davvero un “autunno rovente”, ma per l’assediato Premier italiano, sarà forse l’ultimo?





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