martedì 19 gennaio 2010

Little Italy

Questo articolo letto sull'Unità fotografa perfettamente lo squallore totale in cui è sprofondato questo ridicolo paese.

Il pagliaccio preferito dagli italiani ormai arriva anche ad usare i bambini dell'Aquila per i suoi viscidi disegni propagandistici, la cosa che però fa più tristezza sono gli adulti che fanno finta di non capire quello che sta succedendo da ormai troppo tempo.

Per quanto tempo ancora dovrò vergognarmi di essere italiano ?


Berlusconi all'Aquila: "Bimbi vi piaccio?"

Tabelline, piccoli quesiti di matematica, ma anche la domanda se Silvio Berlusconi sia un buon presidente del Consiglio. Il premier visita la scuola primaria  "Mariele Ventre", un prefabbricato costruito per ospitare i bambini dell'Aquila dopo il terremoto, e fa un piccolo show con gli alunni.

Prima entra in qualche classe, chiede ai bambini se sono bravi, se studiano, se c'è qualcuno che tifa per il Milan. Poi, in sala mensa, c'è anche un microfono e il presidente del Consiglio inizia a scherzare con i bambini: «Vediamo se nella nuova scuola avete imparato le tabelline», dice ridendo. «Qual è la capitale d'Italia», chiede ancora ricevendo la risposta in coro dai bambini. E poi chiede: «Pensate che Silvio Berlusconi sia un buon presidente del Consiglio?». I bambini in coro rispondono «sì» e allora il premier replica: «Allora daremo il voto anche ai bambini sopra i cinque anni...».

Berlusconi affida poi ai bambini un messaggio per i loro genitori: «Dite a mamma e papà che Berlusconi è venuto qui, che manderà tanti bei libri nuovi per la vostra scuola, duemila bastano? E fate a loro tanti auguri affinchè i sogni che portano nel cuore per il vostro futuro si avverino. Ma perchè sia così - aggiunge - dovete studiare».

Berlusconi chiede poi ai bambini se ci sia qualcuno che vuole fare il medico, l'avvocato, l'ingegnere e poi fa anche una domanda «rischiosa: qualcuno di voi vuole fare il politico?». I sì sono molti e allora il premier dà un «consiglio: cercate prima di diventare medici, avvocati e ingegneri e poi, magari interessatevi alle cose che servono per la vostra città e per il vostro paese». Berlusconi continua poi con gli scherzi: «Quante dita ha una mano?», chiede ai bambini che rispondono cinque. «Quante dita hanno due mani?», e la risposta è dieci. E poi «una domanda più difficile: quante dita hanno dieci mani». I bambini in coro rispondono "cento" e Berlusconi dice: «Bravi, rispondono tutti cinquanta, voi invece avete dato subito la risposta giusta», dice Berlusconi lasciando il dubbio tra i giornalisti se scherzasse o meno.

All'uscita dalla scuola ci sono ancora abitanti dell'Aquila che vogliono salutare Berlusconi. Qualcuno gli chiede: «Venga a trovarci ancora». Il premier risponde: «Ormai non ce n'è bisogno, siete a posto», ma qualcuno risponde: «Mica tanto...». Ci sono anche dei giovani sostenitori di Berlusconi, con indosso la maglietta "L'Aquila con Silvio". Il premier si avvicina, gli viene consegnata una maglietta e i giovani lo ringraziano così: «Grazie presidente, ci ha garantito un terremoto di lusso».



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