giovedì 4 dicembre 2008

Avviso ai giornalisti imprudenti


Strana persona, Berlusconi, avranno pensato in tanti, quando il 22 novembre, nel tripudio della folla di un cinema dell’Aquila, ha denunciato con vigore e in pubblico gli attacchi e “gli oltraggi” che gli vengono “da tutta la televisione” (in modo da far credere che persino Mentana e Carlo Rossella lo attaccano). Strana persona nel giudizio di tante persone normali che si saranno dibattuti fra due domande. La prima: Ma quando mai? Qualcuno ha mai assistito a un programma tv di ogni ordine e grado contro Berlusconi (a parte sporadici interventi di ospiti che però sono sempre più accuratamente pre-selezionati)? La seconda: Ma questa strana persona non aveva appena finito di dedicare una ricca e colorata collezione di insulti (alcuni sul passato, altri sul futuro) di tutto ciò che lui considera a sinistra, che vuol dire qualunque segno di vita, anche mite e circospetto, fuori dai confini del suo potere (governo), del suo potere (azienda),del suo partito (proprietà personale con lavori in corso), del suo buon umore così festosamente disturbato da residui e disorientati miscredenti? La risposta è ovvia e conosciuta da tutti, per entrambe le domande. Ma “tutti” non hanno più voglia di essere per sempre nella lista degli indegni e dei reietti e di perdere, a tutti i livelli, occasioni grandi e piccole, e di restare in balia dei vigili urbani, se capitano in qualche bella città leghista. Per questo “tutti” tacciono o parlano d’altro. Ma lui, Berlusconi, vigila. E dall’Abruzzo, con quella sua strana e bizzarra protesta contro i conduttori televisivi che gli sono nemici (e che non esistono) sta dicendo: “Nessuno ci provi. So benissimo che ‘tenete famiglia’. Dunque in riga. Altrimenti la vendetta sarà immediata”. Intanto però ricorda a tutti un principio fondamentale del suo modo di governare, a cui tiene molto, (ma guai se glielo dicono gli altri). Il principio è questo: “Il padrone sono io”. Padrone di governo e padrone, diretto o indiretto, di tutte le televisioni e aziende editoriali del Paese. La folla del cinema “Massimo” de L’Aquila capisce bene, capisce subito e grida “cacciali via tutti”. La folla è persuasa che lui ne abbia il diritto e non ha intenzione di imbarcarsi in fastidiose distinzioni fra Tv pubblica e Tv privata e, meno che mai, nella stupida questione della libertà di stampa. L’atmosfera è molto 1922. “Puoi cacciarli? Si che puoi! E allora cacciali!”. L’ammonimento è forte. E’ l’olio di ricino dell’Italia berlusconiana. Bevi una sorsata di servilismo e vai in onda. Quanto alla Commissione di Vigilanza, è medico di guardia il Dottor Senator Riccardo Villari, eletto con raro fiuto e buona anticipazione dei tempi, nelle liste esclusive del Partito Democratico. E adesso “a disposizione, Presidente”. Furio Colombo
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