lunedì 26 ottobre 2009

Il Travaglio di Panorama

Il nuovo direttore di Panorama - Giorgio Mulè - entra in scena con una corsetta e un salto alla Benigni. Non è bravo come lui ma ce la mette tutta.

Parla bene di Berlusconi, parla bene di Fini, parla bene di Feltri, mostrando una visione larga e benevola degli esseri umani. Gente come noi. E se uno è bravo, è bravo. E glielo dici. E cerchi anche di darti una missione: riappacificarli. Questa, si direbbe, è la lettera di intenti.

Ma c'è di più. Panorama esce vestito da poker, promette di dire tutto sulla nuova voglia di giocare che dilaga in Rete. La consonanza è con il dovere civico dell'ottimismo che qualcuno (adesso non ricordo chi) ci sta raccomandando. Tutto
sembra dire che, con la giusta attitudine, le cose si aggiustano, come nel film di Woody Allen ("Basta che funzioni").

Purtoppo alcuni suoi collaboratori (chi anonimo, come l'autore del pezzo su Travaglio, chi celebre, come il super partes Vespa) non sanno ancora stare al gioco. O sono amari, come Vespa ( "scusate il paradosso; ma a dover invocare la par condicio siamo noi pochi moderati, in larga e documentata minoranza alla Rai") o provano a scoprire gli altarini dei finti moralizzatori, tipo Marco Travaglio.

A pag. 47, infatti, compare un pezzo rivelatore (peccato senza firma, così non sapremo mai a chi riconoscere lo scoop) dal titolo promettente: "Che profumo i soldi di Travaglio". I lettori di Panorama, si suppone, verranno presi da sentimenti ora di
meraviglia, ora di rabbia (dipende dalla par condicio di Vespa) nell'apprendere che l'impertinente giornalista è arrivato a guadagnare, nel 2007, fino a 350mila euro. "Ma negli ultimi due anni l'azienda Travaglio ha raggiunto il picco: i 180mila euro di diritti d'autore" (dall'editore Chiarelettere per il libro "Papi") e un versamento dello stesso Travaglio al nuovo giornale di Padellaro, "Il Fatto", di cui diventa azionista.

Diavolo di un giornalista investigativo anonimo. Dove avrà trovato quelle cifre che avranno subito fatto allargare le narici al vorace avvocato Ghedini? Forse Travaglio stava profittando alla brava del condono fiscale per riportare in Italia le somme ingordamente guadagnate (da parassita, direbbe Brunetta) alle spalle di padron Berlusconi?

La risposta delude un po'. Sono tutti dati pubblicati dal fisco e resi noti dall'editore. E deludono un po' anche le cifre. Per esempio, dedotti viaggi, lavoro, famiglia, contributi e collaboratori, le escort non ci entrano. E con una simile cifra non si va neanche in Puglia, né a destra, né a sinistra.

Furio Colombo

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