lunedì 26 ottobre 2009

L’Italia di Berlusconi offre uno sguardo desolante

[Tagesschau]

Vi ricordate per caso cosa era successo in Italia l’ultima volta che Silvio Berlusconi aveva perso delle elezioni? Era il 2006, e l’attuale premier aveva parlato per giorni e settimane di brogli elettorali da parte della sinistra. Il suo stesso Ministro dell’Interno negava, tutti cercavano di calmare l’infuriato con inviti alla fiducia nelle istituzioni, che in questo modo sarebbe stata rovinata. Non era servito a nulla.

Tutte le volte che qualcosa non gli va a genio, Silvio Berlusconi parla di un complotto della sinistra. Se ieri i giudici costituzionali – e il maggio scorso due su quindici erano comunque stati con lui a cena privatamente – avessero votato in maggioranza per la sua legge sull’immunita’, allora non sarebbe stata una decisione motivata politicamente.

Pero’ hanno rifiutato in maggioranza la legge con un rimando al principio di eguaglianza di tutti  i cittadini davanti alla legge. E devono quindi sentirsi insultare dal capo del governo perche’ sarebbero pilotati dalla sinistra. Anche il Presidente della Repubblica italiana deve lasciarsi insultare. E se si difende, deve sentirsi dire che al premier non interessa cosa dica il capo dello Stato.

Una democrazia sotto sconfitta…

Questo e’ squalificante per un capo di governo di uno Stato dell’UE, uno Stato del G8, e non e’ degno di una democrazia. La storia del barone della televisione Silvio Berlusconi, l’ascesa a politico di riferimento in Italia negli ultimi 15 anni, e’ una tragedia. Ed e’ la prova che la democrazia si puo’ sconfiggere con le proprie mani. Solo perche’ qualcuno ha i soldi e la presenza mediatica per stare col fiato sul collo di un elettorato politicamente pigro, solo per questo gli puo’ essere permessa qualsiasi violazione delle regole?

L’Italia sotto Berlusconi offre uno sguardo desolante. Il giorno della decisione della Corte Costituzionale l’uomo forte di un partito di coalizione minaccia i giudici: che non osino contrapporsi al volere del popolo – perche’ altrimenti verranno mobilitate le masse. Il premier attacca il capo dello Stato in maniera inconcepibile. E tutto cio’ perche’ una legge non rispetta la Costituzione?

… e un primus super pares?

Chi aveva sentito gli argomenti degli avvocati di Berlusconi non poteva credere alle proprie orecchie: la legge e’ uguale, ma l’applicazione della legge no. Ovvero: il premier non sarebbe primus inter pares, ma primus super pares – quindi primo sopra pari. Come scusi?

Dalla saga all’italiana di Silvio si puo’ trarre solo una conclusione: Berlusconi e’ divenuto politico per proteggere il proprio impero dagli avvocati. E da allora, quindi da 15 anni, sta smontando cio’ che in questo Paese i vecchi partiti avevano lasciato in piedi in quanto a cultura politica. La crisi dello Stato in persona.

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