martedì 14 ottobre 2008

Don't cry for us Argentina

Disagio per un altra gaffe di Berlusconi


[La Nacion]

In mezzo ad un’altra giornata di panico ieri, il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, ha commesso una nuova gaffe mentre parlava con tono serio dell’attuale crisi finanziaria internazionale, affermando che si potrebbe giungere anche ad una sospensione mondiale dei mercati a tempo indeterminato.

La dichiarazione, rilasciata mentre le bastonatissime borse europee rimanevano aperte, ha provocato un tale impatto che lo stesso Berlusconi si è visto obbligato a smentire l’ipotesi poco dopo, vista anche la smentita della Casa Bianca.

Fedele al suo stile, il Cavaliere ha commesso questo nuovo passo falso durante una conferenza stampa tenuta a Napoli, dove abitualmente si riunisce il venerdi con il suo consiglio dei Ministri. In questa occasione, invece di parlare del problema dell’immondizia e del conseguente decreto legge che andrebbe a punire coloro che la lasciano in strada (cosa che il Governo non è riuscito ad approvare), il premier ha iniziato a disquisire sulla preoccupante crisi economica internazionale.

“La crisi è mondiale e quindi si sta cercando una soluzione mondiale. Si parla di un nuovo Bretton Woods al fine di porre nuove regole e anche di sospendere i mercati il tempo necessario affinchè si formulino queste nuove leggi”, ha sparato il presidente del consiglio, non immaginando che le agenzie di stampa avrebbero fatto rimbalzare la sua frase in tutto il mondo.

Più tardi, attorniato da un nugolo di cronisti che gli chiedevano della possibile sospensione delle borse di tutto il mondo, Berlusconi ha fatto marcia indietro. “Qualcuno ha parlato dell’ipotesi di riscrivere le regole, anche se ancora non esiste nulla di concreto” ha sottolineato. Tuttavia, visto che la precisazione non è stata sufficiente, alcuni minuti dopo il Cavaliere (famoso per dire prima una cosa e poi smentirla) è tornato sull’argomento affermando che “non c’è nessun consenso da parte mia ad un ipotesi del genere, tra l’altro mai ventilata da nessun capo di stato”.

Era troppo tardi però. Dall’altra parte dell’Atlantico, infatti, un portavoce della Casa Bianca, Tony Fratto, ha dovuto precisare che non esistono “negli Stati Uniti piani o dibattiti che interferiscano con il funzionamento dei mercati”.

Dopo aver fatto un appello ai risparmiatori ed investitori italiani pregandoli di non farsi prendere dal panico, Berlusconi ha consigliato ai titolari di azioni di non venderle e, anzi, ha raccomandato di comprare le azioni di Eni e di Enel “perchè dovranno tornare al loro valore”.
Forse però il massimo impatto lo ha creato quando ha affermato che “non siamo in un momento di grande sviluppo, ma nemmeno di recessione”. Ciò contrasta con un rapporto del FMI che ha previsto una crescita negativa sia per quest’anno che per il prossimo.
Com’era prevedibile le sue polemiche dichiarazioni hanno provocato durissime reazioni nell’opposizione di centrosinistra, che ha criticato al premier dandogli del broker.
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