domenica 24 maggio 2009

Voi siete qui - Aiutare i padani a casa loro

Vedete, non è razzismo. Non è che io sostenga che ci sono popoli più o meno adatti al progresso, più o meno capaci di fare certe cose, di dare un senso alle proprie esistenze, di governarsi e di progredire. Ma insomma, è un fatto che ci sono popoli in declino, o più sfortunati di altri, o addirittura totalmente incapaci di amministrarsi, e questi popoli vanno aiutati prima che diano il via a straordinari flussi migratori, prima che invadano nazioni più prospere ed evolute. Lancio dunque un appello: aiutiamoli a casa loro!
I padani, per esempio, aiutiamoli a casa loro. Pensate alla sofferenza di un popolo che si è visto assegnare l’organizzazione dell’Expo nel 2015 e che ha buttato un intero anno nel cesso. Una regione che potrebbe vedersi piovere addosso miliardi di euro, ma i cui capitribù litigano come galline. Vertici politici di questa bizzarra etnia – un tempo, si favoleggia, produttiva ed efficiente – il governatore Formigoni, il borgomastro della città di Milano, signora Moratti, un tale Penati, alla provincia. Capo di tutta l’operazione è Lucio Stanca, quello che doveva fare l’innovazione in un vecchio governo Berlusconi (ah, ah!), uno che ha fatto i capricci perché vuole la sede in piazza del Duomo. Poi c’è la Lega, che ad ogni passo sventola veti e altolà, ma visti in successi imprenditoriali ottenuti con Malpensa (la pista di bocce più lunga del mondo), tutti le ridono in faccia. Questo, oggi è il desolante scenario della Padania, dove già molti dicono che i piani dell’Expo si dovrebbero ridimensionare, che qualche linea di metropolitana prevista salterà, che forse è meglio lasciar perdere tutto. Se tra gli immigrati, anche quelli volutamente tenuti in situazione di ricatto e di sudditanza con le vecchie e nuove leggi razziali, c’è qualcuno che vuole aiutare questo popolo a casa sua, è ora di farlo. Se va avanti così, avremo presto barconi di padani, disperati migranti verso terre più prospere, verso luoghi più civili, senza Lega e senza Moratti.

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